Il cavallo in natura è una preda e ha sviluppato tutti i suoi sensi, per percepire il più velocemente possibile i pericoli e fuggire. Mettere in atto questo meccanismo di allerta e di difesa, gli consente di salvarsi la vita!
Questo è un concetto fondamentale, che dovrebbe essere chiaro per tutti quelli che vogliono interagire con un cavallo. Conoscere a fondo un’ animale, per quelle che sono le sue caratteristiche, dovrebbe essere il punto di partenza per stabilire e costruire un rapporto.
Quando un cavallo fugge, significa che ha percepito qualcuno o qualcosa come un pericolo.
Da questa premessa, si può capire, quale sia l’importanza di un percorso di desensibilizzazione nell’addestramento.
Desensibilizzare significa ridurre o eliminare la reattività e la sensibilità nei confronti di qualcuno o qualcosa.
I cavalli sono molto attenti all’ambiente circostante e si spaventano facilmente. Solitamente temono oggetti che provocano rumore, ma anche oggetti che si muovono velocemente o all’improvviso, in particolare se si muovono sopra o sotto di loro e se emanano odore.
Il loro campo visivo è di quasi 340 gradi a differenza di quello dell’uomo che è di 180, ma frontalmente e posteriormente esistono dei punti ciechi. Inoltre l’occhio sinistro e l’occhio destro mandano segnali diversi al cervello e questo compromette la percezione visiva che è prevalentemente monoculare. Se vuoi approfondire questo argomento vedi anche http://www.animalinelmondo.com/notizie/cavalli/1084/la-vista-del-cavallo-1.html
Quando un cavallo si spaventa reagisce con la sua parte istintiva, quella del cervello destro e in quel momento non ha pensieri e non fa ragionamenti.
Il nostro compito con la desensibilizzazione, è quello di portare un cavallo a reagire con la parte sinistra del cervello, quella razionale. Abituare il cavallo a passare dal cervello destro a quello sinistro, porta l’animale a ragionare e a controllare le sue paure. In poche parole, insegniamo al cavallo a pensare.
Insegnargli a pensare, porta l’animale ad avere un atteggiamento calmo e collaborativo, non solo per il lavoro da terra, ma anche per il lavoro in sella. Esercitarlo ad avere delle ‘paure controllate’ allena la sua mente ed ha un importanza pari a quella dell’allenamento fisico.
Questo tipo di allenamento, la desensibilizzazione, non è qualcosa che pratico solo con i puledri, ma è una pratica che continuo a esercitare anche con i cavalli adulti. Come lavoro di routine, saltuariamente, per mantenere un atteggiamento calmo e rilassato o in particolare quando scopro qualche paura nuova, su qualche soggetto.
All’inizio desensibilizzo i cavalli ai vari tipi di frusta, aggiungendo sacchetti in plastica o corde di vario tipo, ma non rimango fisso su un oggetto. Variare gli oggetti, sbizzarrendo la fantasia è la cosa migliore.
L’importante alla fine, non è l’oggetto che utilizziamo, ma le nostre intenzioni e la nostra energia (clicca qui)
Nel praticare la desensibilizzazione, quattro cose sono molto importanti per avere successo:
- Non trattenere il cavallo
- Premiare il cavallo solo quando resta fermo
- Adottare la tecnica di approccio e ritirata
- Desensibilizzare entrambi i lati
Non trattenere il cavallo significa che non lo dobbiamo legare fisso da qualche parte ma dobbiamo lasciargli la possibilità di muoversi.
Premiare quando resta fermo significa che se iniziamo a sventolare o a muovere un oggetto e il cavallo si agita impaurito, dobbiamo seguirlo e continuare a sventolare con calma e senza aumentare l’intensità, fino a quando il cavallo si ferma.
Approccio e ritirata è una delle regole dell’addestramento e nel caso della desensibilizzazione va applicata quando vogliamo toccare il cavallo o appoggiare su di lui qualcosa che lo spaventa o che lo infastidisce.
Allenare entrambi i lati significa che dobbiamo far vedere l’oggetto al cavallo prima con un occhio e poi con l’altro, fino ad ottenere una risposta equilibrata.
Fare molte ripetizione e premiare il cavallo a ogni piccolo tentativo di comprensione, deve essere la regola generale.
I cavalli sono paurosi, diffidenti e claustrofobici per natura.
Tutto quello che limita lo spazio di fuga di un cavallo, lo rende claustrofobico.
La desensibilizzazione quindi va applicata anche per allenare mentalmente il cavallo ad essere trattenuto, senza che vada in panico. Alcuni esercizi possono essere, fargli percorrere delle strettoie o caricare e scaricare il cavallo dal trailer, farlo passare sotto a qualcosa o coprirlo con qualcosa. Avvolgerlo, fasciarlo o legarlo su punti particolari del corpo, come i fianchi o gli arti.
Desensibilizzare un cavallo, insegnargli a pensare e a controllare le sue paure, è un processo fondamentale per ottenere un soggetto sicuro e affidabile in ogni situazione.
sei un grande.
con le tue parole mi aiuti a cercare di capire questo loro mondo.
non è facile.