Nella doma che pratico, insegnare al puledro ad accettare il mio peso, significa principalmente stabilire con lui un contatto.
‘Contatto’ che non vuol essere solo fisico ma anche mentale e in alcuni casi dell’anima.
Ho sviluppato questo approccio, basandomi sul fatto che i cavalli tra di loro amano il contatto fisico e gli attribuiscono una forma di connessione e di comunicazione molto importante.
Il puledro appena nato e durante la fase di crescita, ha un contatto fisico e mentale costante con la madre. Attraverso il contatto fisico la fattrice lo guida e lo protegge e gli trasmette la sua conoscenza per la sopravvivenza.
In età adulta il cavallo continua ad usare il contatto fisico per stabilire e rinforzare i rapporti sociali di branco e lo usa come forma di comunicazione per esprimere sentimenti e stati d’animo, per stabilire alleanze e gerarchie con i propri simili.
Detto ciò, questo video non vuole dimostrare quanto io sia bravo a fare le dome, ma vuole dimostrare quanto bravi siano i cavalli a farsi domare se trattati con un approccio naturale e consapevole.
Per me domare un cavallo non significa mettergli una sella in groppa e aspettare che ci si abitui per poi tentare di salirci sopra con qualcuno che mi tiene alla corda.
Per me domare significa innanzitutto farmi accettare. Stabilire un contatto e chiedere al cavallo una relazione. Chiedere una collaborazione, conquistare la sua fiducia e dimostrargli di potermela meritare.
Mettere la sella, l’ imboccatura e tutto il resto, sono per me conseguenze di una accettazione mentale e fisica. Non rispettare queste sequenze porta il procedimento di addestramento e di doma ad incontrare resistenze da parte del cavallo e di conseguenza ad aumentare i tempi di apprendimento.
Prima di arrivare a chiedere al cavallo di accettare il mio peso, ho già stabilito con lui un rapporto di fiducia e di rispetto e questo è quello che farà risultare le cose più semplici, senza eccessive difese o paure come si può vedere nel video.
L’obiettivo non è quello di far fare delle cose al cavallo, ma è quello di far si che arrivi a farle in modo naturale.
Salire sopra al cavallo senza sella, toccarlo con le mani, fargli sentire il mio respiro, il battito del mio cuore, è qualcosa di ‘magico’ che il cavallo avverte e che lo porta a rilassarsi. Un’esperienza unica e coinvolgente che permette di fargli accettare il peso in modo naturale e di stabilire un legame speciale per poter procedere con la doma.
Buon giorno volevo un consiglio ho una puledra frisone di sedici mesi posso cominciare a salire senza sella e fare sentire il mio peso
Ciao Giovanni,
intanto complimenti per la scelta della razza. I frisoni sono cavalli eccezionali oltre ad essere bellissimi!
Secondo, non avere fretta !!! Con i cavalli, prendere il tempo che serve ti farà risparmiare tempo.
A 16 mesi un cavallo non è pronto per ricevere peso sulla schiena, deve ancora finire la sua crescita e le cartilagini ossee sono ancora deboli.
Questo però non significa che tu non possa lavorare con lei. Puoi tranquillamente iniziare tutto il processo di desensibilizzazione di cui necessità un puledro, compreso farti dare i piedi sia anteriori che posteriori. Molti esempi di desensibilizzazione li puoi trovare sui miei articoli e sui miei video. Invece di iniziare a caricare peso, puoi iniziare a metterle un fascione da lavoro perchè inizi ad abituarsi ad avere qualcosa addosso e ad essere avvolta da qualcosa.
In questa fase di crescita cerca di stabilire un rapporto intimo,condividendo con la tua puledra esperienze piacevoli per entrambi, cerca di giocare con lei e di catturare la sua attenzione incuriosendola con cose diverse ogni giorno.
La doma non è mettere la sella e salirci sopra ma è tutta una serie di buone abitudini che insegni al cavallo per arrivare a quel momento in modo naturale e graduale.
Anche se le dimensioni dei frisoni a 16 mesi li possono far sembrare già belli grandi e forti, per iniziare a caricare il peso su di loro è meglio se aspetti che abbia compiuto almeno i due anni.
Scusa del ritardo per la risposta e grazie per avermi contattato.
Gabriele