Niente come le passeggiate o i trekking ‘immerge’ il cavallo in situazioni piene di variabili e imprevisti, che possono poco o tanto condizionare e modificare il suo comportamento e le sue reazioni.
La più evidente delle variabili è data dall’ambiente che lo circonda.
Lo scenario che possiamo trovare portando il cavallo a lavorare all’aria aperta può cambiare continuamente non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche e sopratutto dai possibili incontri con animali, persone o cose.
Il cavallo quindi si trova ad essere sottoposto a molti stimoli che in un ambiente chiuso o circoscritto come ad esempio quello del maneggio, non si troverebbe ad avere.
Questo tipo di condizione è quella che più di altre fa uscire immediatamente l’indole e il carattere del cavallo, il tipo di preparazione che ha ricevuto per quel tipo di attività e il rapporto che c’è nel binomio cavallo/cavaliere.
Quando il rapporto di leadership è solido e il cavallo è stato ben preparato, tutte le variabili che si possono incontrare non hanno molto effetto sul suo normale comportamento e risulteranno facilmente gestibili.
Quando invece il cavallo non si fida o non rispetta il cavaliere e non è stata fatta una formazione adeguata, molte ‘cose’ influenzeranno e cambieranno il suo comportamento normale, causando conseguenti problematiche.
‘Cavalli da passeggiata quindi non si nasce ma si diventa’ e come in tutte le altre attività equestri nulla è scontato.
Se vuoi approfondire questo argomento clicca QUI per leggere l’articolo – Le passeggiate a cavallo sono un esame di fiducia
Un’altra variabile importante durante la formazione dei cavalli da passeggiata, che può cambiare di molto le reazioni dell’animale, è il fatto di uscire da soli o in gruppo.
Anche in questo caso, per un cavallo adulto e ben preparato non ci sarà molta differenza ma per un puledro alle prime uscite o per un cavallo inesperto, questa scelta potrebbe essere particolarmente incisiva sulla sua formazione.
E’ noto infatti che i cavalli si condizionano tra di loro e raggruppare più cavalli assieme rievoca l’istinto del branco.
Per questo motivo nel mio programma di addestramento per cavalli da passeggiata, le prime uscite preferisco farle sempre da solo.
Ovviamente prima di uscire, devo verificare se il cavallo ha delle basi di addestramento sia da terra che in sella, sufficienti a garantirmi un controllo. Se così non fosse, dedico del tempo di preparazione in un ambiente a lui familiare e confortevole e non mi ‘avventuro’ a insegnare le basi in aperta campagna.
Successivamente, uscire da solo mi permette di mantenere la leadership e la concentrazione del cavallo su di me anche in ambiente esterno e abitua il cavallo a gestire le sue emozioni senza essere condizionato da altri cavalli.
La presenza di altri cavalli può trasmettere al ‘novizio’ protezione e sicurezza ma portare un cavallo insicuro o particolarmente emotivo assieme ad altri da subito, secondo me non ha mai dei vantaggi.
Un cavallo che prende sicurezza e confidenza appoggiandosi ad altri cavalli, è un cavallo che non pone l’attenzione sul suo cavaliere e questo farà sì che imparerà a calmarsi e a stare tranquillo solo insieme ai suoi simili.
Abituare il cavallo in questo modo lo farà sentire sempre più a disagio quando dovesse trovarsi da solo o lontano dagli altri.
Per questo, anche con puledri o cavalli giovani che hanno bisogno di maturare o acquisire più sicurezza di se, il lavoro che faccio riguarda solo me e loro.
Se è necessario all’inizio cerco di rispettare i loro tempi e mi accontento di brevi uscite e brevi distanze, anche solo a piedi con il cavallo alla corda, per progredire poi man mano che prendono sicurezza.
Quando il cavallo dimostra di ascoltarmi e di sentirsi sufficientemente a suo agio nell’uscire da solo con me, introduco nel programma settimanale qualche uscita insieme ad un altro cavallo o massimo altri due.
La scelta dei cavalli e dei cavalieri con cui esco è selezionata.
Nelle prime uscite insieme ad altri, condivido la passeggiata con cavalieri esperti e cavalli affidabili che non abbiano cattive abitudini o sbalzi di umore.
Cerco di evitare che il cavallo che è alle prime esperienze venga condizionato negativamente dagli altri cavalli e voglio che impari a comportarsi bene associando alla passeggiata una situazione priva di tensioni o paure.
A mio avviso le passeggiate diventano un problema quando i cavalli associano a questa esperienza tensione, fatica o dolore ed è la prima cosa che andrebbe evitata sia durante la formazione che in seguito.
Una volta raggiunto il ‘consolidamento’ con un buon numero di uscite, in cui il cavallo si è dimostrato attento al cavaliere e calmo e tranquillo assieme ad un’altro cavallo, posso iniziare ad aumentare progressivamente i partecipanti alla passeggiata, da uno/due a quattro/cinque – dieci/quindici e così via.
Partire subito con un cavallo inesperto a passeggiate di venti/trenta cavalli sarebbe come buttare un bambino timido sul palco della recita scolastica.
Non mi stancherò mai di dire che c’è un confine sottile per trasformare le passeggiate a cavallo da una fantastica esperienza a un vero incubo!
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Buon giorno gentilmente vorrei sapere, siccome ho una cavalla che ha il puledro vorrei sapere se posso uscire in passeggiata lasciando il puledro nel box e per quanto tempo potrei stare fuori. Oppure altri modi per farlo. Grazie.
Ciao, io prima di uscire proverei a tenerli separati (gradualmente) già in scuderia… 😉
Buonasera ho un cavallo che ha otto anni e normalmente esco in passeggiata con gli altri cavalli.ho provato ad uscire da solo la prima volta è andata benissimo alzi quasi non me l’aspettavo la seconda invece ha fatto qualche resistenza ma tutto sommato me la sono cavata Oggi ho provato a portarlo senza sellare ma con la lunghina per fagli mangiare un po’ di erba e ho visto che si è Messo subito sulla difensiva quando ho preso la strada del cancello per uscire, infatti fuori si è mostrato molto Preoccupato e voleva a tutti costi rientrare come mai anziché migliorare L’uscita solitaria sta regredendo
Quando un cavallo si allontana dal posto in cui vive e rimane da solo è normale che si senta più insicuro, nervoso e attento all’ambiente circostante. In particolare se è lontano da altri cavalli. Quella condizione lo rende vulnerabile e sente la mancata protezione del branco o dei suoi simili. E’ qui che il nostro ruolo come compagni umani diventa fondamentale. Si tratta di sapere cosa fare per far mettere l’attenzione del cavallo su di noi e farci prendere in considerazione come punto di riferimento. Fare in modo che si calmi e si abitui a una situazione per lui difficile.
Salve, ho un cavallino di 9 anni e poco uscito in passeggiata ,con gli altri cavalli va bene , recentemente ho provato ad uscire solo in 2 con un cavallo di 20 anni che però non sta davanti ho provato a farlo avanzare ma lo sentivo molto insicuro e si bloccava piuttosto spesso , come posso fargli prendere sicurezza e farlo stare davanti?? grazie per la sua risposta 🙂
Salve Cristina,
quando i cavalli non hanno molta esperienza e si sentono insicuri cercano i propri simili per sentirsi protetti, questo è normale.
Il buon cavallo da passeggiata invece è quello che ha imparato ad affidarsi e ascoltare il proprio cavaliere.
Il consiglio quindi è quello di uscire un po’ di volte da sola e rinforzare il legame tra voi due prima di uscire con altri cavalli.
Se il cavallo impara a rimanere concentrato su di te, vedrai che quando sei in compagnia starà davanti senza problemi.