Nel mondo dei cavalli se ne vedono tutti i colori, ognuno vive e interpreta il cavallo a suo modo e in base al suo livello di competenze.
Caricare il cavallo su trailer è una bella prova per capire che tipo di rapporto abbiamo con il cavallo e qual’é il proprio grado di competenza equestre.
In questo articolo descriverò quello che faccio io per caricare un cavallo sul trailer seguendo alcuni principi, concetti e tecniche di addestramento.
(Se vuoi approfondire questo argomento clicca QUI e leggi l’articolo: how to load a horse into a trailer)
- Rapporto con il cavallo
La prima cosa su cui mi baso è il rapporto con il cavallo, l’aver stabilito un buon equilibrio tra rispetto e fiducia e apparire come un leader affidabile e paziente.
- Fare una precedente e adeguata preparazione per prevenire una scadente o fallimentare prestazione
Questo è un concetto che vale su tutto ma è da prendere in considerazione soprattutto quando abbiamo un cavallo che non ha mai visto o non è mai salito su un rimorchio.
Una precedente preparazione è necessaria e la faccio con il lavoro da terra.
Il concetto è quello di preparare il cavallo a cedere alle pressioni, sia costante che ritmica.
Abituo il cavallo a non avere riflessi di opposizione e a seguire una “sensazione” (suggerimento) quando viene tirato o spinto.
Insegno al cavallo a rispondere in modo leggero quando è condotto a mano con capezza e longhina e pratico alcuni tra gli esercizi da terra: circoli – cambi di direzione – passi indietro – strettoie – ecc.
Oltre a questo pratico un minimo di desensibilizzazione generale.
Il cavallo non deve avere paura delle attrezzature che utilizzo e deve saper passare sopra o sotto a qualcosa (meglio se rumoroso) come ad esempio un telo in plastica, dei rami, un ponte, ecc.
- Creare le condizioni ideali per ottenere il successo
Quando vado ad insegnare la salita sul trailer, una buona strategia che adotto è quella di creare una condizione idonea per facilitare la buona riuscita dell’ operazione.
Posiziono il rimorchio in un posto ampio e sicuro, privo di distrazioni, (cani, bambini, motorini, ecc.ecc.), scelgo una giornata con condizioni climatiche ideali, controllo che non ci siano rotture o anomalie sulle attrezzature che andrò ad utilizzare (per evitare di ferire il cavallo) e prendo tutto il tempo che mi serve, (senza avere fretta di dover portare il cavallo da qualche parte).
- Principio del pensiero laterale
Un concetto da tenere bene a mente è il fatto che i cavalli sono maestri a intuire le nostre intenzioni e a percepire le nostre emozioni e spesso se l’approccio nei loro confronti è troppo diretto, sono portati istintivamente ad essere diffidenti e a difendersi.
Applicare il principio del pensiero laterale significa portare il cavallo a compiere un’azione ‘prendendola alla larga’, con passagggi intermedi, per gradi, senza voler ottenere subito un risultato.
Nel caso specifico, quando mi avvicino con il cavallo al trailer, il mio pensiero non è quello di caricarlo subito ma quello di farlo prima sentire a proprio agio. Se il cavallo ha paura del trailer non posso pensare che voglia salirci sopra e quindi cerco prima di metterlo tranquillo.
Per fare ciò inizio a girare il cavallo alla corda nei paraggi del trailer e continuando a farlo muovere mi avvicino pian piano ad ogni lato del rimorchio, permettendogli di osservare l’oggetto e capire che non lo deve temere.
Quando il cavallo mi dimostra di aver accettato la presenza del trailer e si muove sereno, abbasso la rampa (pedana) a terra e lo faccio riposare lì vicino.
- Approccio e ritirata
La tecnica più conosciuta per far prendere fiducia a un cavallo con qualcosa di nuovo o che lo spaventa è l’approccio e ritirata.
Quando si tratta del trailer il primo passo è quello di farlo avvicinare il più possibile alla rampa.
Restando ai piedi del trailer sprono il cavallo a muoversi di qualche passo e se si ferma non lo forzo ulteriormente ma lo mando di qualche passo indietro.
Se il cavallo abbassa la testa e il collo, gli lascio il tempo per ispezionare, annusare o toccare il trailer prima di incitarlo di nuovo.
L’intento e quello di dargli un ritmo tra azione e pause, per fare in modo che trovi il coraggio o la curiosità di metterci un piede sopra.
Ottenuto il primo passo, faccio abituare il cavallo al rumore del suo peso sulla rampa e procedo con l’approccio e la ritirata fino a che il cavallo riesce a passare sopra con tutte e quattro le zampe.
Per facilitargli il compito gli permetto di salire e scendere dalla pedana di lato senza spingerlo all’interno del trailer.
Quando il cavallo non ha problemi a salire e scendere dalla pedana, lo faccio camminare avanti e indietro all’interno del trailer. Non penso a voler chiudere la sbarra dietro al suo posteriore ma lo faccio indietreggiare o scendere tutte le volte che vuole.
Quando entra con tutto il corpo all’interno del trailer lo lascio riposare e rilassare.
- Principio di comodità e scomodità
Se il cavallo non trova sufficiente motivazione per rimanere all’interno del trailer applico il principio di comodità e scomodità.
Se il cavallo sale ma poi cerca di scendere subito, non cerco di trattenerlo ma lo lascio arrivare a terra e lo faccio lavorare.
Non è molto importante cosa faccio come esercizi ma è importante che siano sufficientemente impegnativi per il cavallo prima di farlo risalire sul rimorchio.
Il cavallo deve scegliere tra stare a terra e lavorare o rimanere sul rimorchio e riposare.
- Rinforzo positivo e negativo
Oltre al riposo, quando il cavallo è all’interno del trailer gli offro del cibo e gli faccio qualche carezza per rassicurarlo e premiarlo.
A quel punto posso chiudere il portellone e fare un ‘giretto’.
Fare dei brevi tragitti e poi far scendere il cavallo è un ottimo modo per abituarlo ad essere trasportato e avvicinarlo per gradi a viaggi più lunghi.
Ripetere questa operazione frequentemente e non solo quando ci sono veri spostamenti da fare è un ottima strategia per consolidare nel cavallo un buona abitudine e un buon comportamento.
Avere attenzione alla guida, moderare la velocità evitando brusche accelerate o frenate è il metodo ideale per non spaventare il cavallo e fargli prendere sempre più confidenza del suo “box viaggiante”.
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