L’equitazione in Italia
L’evoluzione dell’equitazione in Italia negli ultimi quarant’anni è stata ‘qualcosa’ di incredibile.
Ricordo i maneggi negli anni ottanta, le scuole di equitazione e gli istruttori… oltre agli storici allevamenti di cavalli da trotto e galoppo, in mezzo a molti privati appassionati, nei centri prevaleva come disciplina il salto ostacoli e qualche rara ma pregiata scuola di dressage. Gli istruttori riconosciuti erano prevalentemente ‘graduati’ dell’esercito (in pensione) e la monta americana era quasi sconosciuta.
Una realtà italiana che ruotava intorno alle passeggiate a cavallo, all’equitazione militare, ai concorsi e all’equitazione classica.
(Se vuoi approfondire l’argomento con qualche accenno storico, clicca QUI e leggi l’articolo: equitazione e politica.)
Discipline nuove e metodi alternativi
Gli anni novanta iniziarono a portare più informazioni e divulgazione con la nascita di discipline nuove e metodi di addestramento ‘alternativi’ che approfondivano e rivisitavano il già conosciuto ma rivoluzionario metodo naturale di Federico Caprilli.
La ‘relazione’ uomo/cavallo mise più attentenzione al benessere del cavallo e alle forme di comunicazione usate,rispetto ai vecchi metodi di addestramento considerati coercitivi.
Il termine etolgia e i metodi etologici iniziavano a essere presi in considerazione anche in Italia soprattutto nella monta americana, influenzata dai primi famosi ‘horseman’ di oltre oceano come Monty Roberts e Pat Parelli.
Per espandere le proprie conoscenze si aprirono più opportunità, si iniziò a organizzare più corsi di formazione e come fonti di studio oltre ai libri iniziarono a comparire le prime cassette VHS.
Formazione
Appassionati di monta western e del reining in particolare partirono per raggiungere i ranch americani e fare esperienza.
Qualche famoso trainer americano venne in Italia per lavorare presso qualche grosso allevamento o per fare clinics e insegnare i “trucchi del mestiere”.
La voglia di innovazione e crescita era palpabile e l’equitazione stava vivendo un periodo di piena espansione ed evoluzione.
I social-network
Dopo la crisi degli anni duemila, che mise un freno alla crescita del decennio precedente, sono esplosi i social media e l’equitazione è diventata alla portata di tutti. Oggi giorno non esistono più limiti all’informazione. Attraverso internet ogni tipo di interesse può essere approfondito, c’è la possibilità di acquistare qualsiasi tipo di attrezzatura o di ‘informazione’ e chiunque può contattare centri, scuole, istruttori, allevatori, ecc. ecc.
Chi naviga su internet viene ‘travolto’ da innumerevoli contenuti di testo, immagini e video derivanti da ogni parte del mondo e ha l’opportunità di scegliere quello che ritiene più adatto e interessante per lui.
I metodi
Sia nel settore della monta inglese che in quello della monta americana esistono tanti metodi e tante ‘correnti’ di pensiero e oltre ai molti professionisti o cavalieri di successo ognuno si sente libero di dire la sua.
Metodi giusti e metodi sbagliati
Tenuto conto che alla base di ogni attività equestre debba (o dovrebbe) sempre esserci il rispetto del cavallo in ogni suo aspetto, a mio parere non esistono metodi giusti o metodi sbagliati. Una volta stabiliti i risultati da raggiungere o il tipo di relazione da avere, io classifico i metodi solo in due categorie: metodi efficaci o poco efficaci.
La ragione di questo mio pensiero deriva dal fatto che i cavalli hanno la straordinaria capacità di apprendere da più forme di comunicazione e la loro risposta dipende principalmente dalla sensibilità di chi interagisce con loro e non dal metodo che viene usato.
Il metodo Gabrielecavalli
Il metodo Gabrielecavalli è il concentrato di tecnica, comportamenti e principi derivanti da una lunga esperienza con i cavalli.
Un’esperienza a 360 gradi nata dalla voglia di migliorare ogni giorno, partita dalla monta inglese per arrivare alla monta americana, passata dalle passeggiate alle competizioni western, dal conseguimento dei ‘brevetti’ di istruttore all’insegnamento nei maneggi, cresciuta con lo studio dei metodi etologici, la doma dei puledri, il lavoro del cavallo da terra, in sella e in libertà.
Un metodo in cui ho escluso tutto quello che negli anni ho provato e non mi è piaciuto o non ha funzionato e tenuto tutto quello che mi ha dato soddisfazioni e si è rivelato essere molto efficace con i cavalli.
Un metodo che non può identificarsi con nessun’altro metodo, non per presunzione ma perchè è la fusione di tutte le esperienze personali fatte, filtrate e messe a disposizione di chi, come me e con me, vuole ‘vivere’ il cavallo in modo unico e speciale!
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Ciao Gabriele..
di recente ho scoperto i tuoi video tutorial e seguito tutti i tuoi metodi di lavoro con il cavalli, e devo dire sche applicati sul lavoro i cavalli reagiscono veramente bene..anzi super…
stavo cercando tra le tue direttive anche la preparazione agli stop e com eseguirli in maniera corretta sia per il cavaliere che per il cavallo, io pratico reining..disciplina per me al top..e ho preso una puledra di tre anni da finire di addestrare…
purtroppo non trovo niente che parli pero di stop e affini…
mi puoi dare qualche indicazione o suggerirmi qualche link dove poterti trovare per vederti lavorare su questa manovra?
grazie mille e ancora mille complimenti per il tuo metodo…
Ciao Patrizia, un mio video che ti può aiutare molto anche sugli stop è fermare il cavallo con una redine sola https://www.gabrielecavalli.it/2017/09/24/fermare-il-cavallo-con-una-redine-sola-video/