Nell’addestramento che pratico, mettere la sella è una fra le ultime cose che faccio durante la fase di doma del puledro.
Precedentemente alla sella, dedico molto tempo alla desensibilizzazione.
Preparo il cavallo a non avere paure e ad acquisire fiducia nell’uomo.
Il puledro si abitua a farsi maneggiare: impara il lavoro da terra, la comunicazione tramite il linguggio del corpo, impara ad accettare il mio peso e a vincere paure inerenti alla sua natura claustrofobica. Uso infatti delle corde per abituarlo alla sensazione di essere avvolto o vincolato da qualcosa sugli arti, sul collo, sul dorso e sulle anche.
( Leggi qui l’articolo Desensibilizzazione del cavallo )
Tutte queste operazioni sono una preparazione fondamentale per poter arrivare con serenità al momento di mettere la sella e di montarlo.
Dedicare del tempo a questa preparazione fa arrivare il puledro mentalmente e fisicamente pronto per questo momento e soprattutto previene reazioni violente o di difesa.
Pensare che per domare il cavallo sia inevitabile e necessario farlo sgroppare e dimenare, a mio avviso, è una concezione un pò vecchia di quello che si intende per doma.
Penso invece, che le reazioni negative dei cavalli dipendano principalmente dalla scarsa preparazione di chi li addestra e dalla voglia di fare tutto in fretta.
Per fortuna dei cavalli, la doma nel tempo si è evoluta e mi accorgo che oggi c’è molta più conoscenza e rispetto dell’animale. Questo significa che le persone, almeno in Italia, hanno capito che le reazioni negative dei cavalli possono essere evitate con la giusta preparazione.
Evitare di far male al cavallo o a noi stessi, deve diventare la cosa più importante.
A mio avviso, domare in modo ‘gentile’ non significa viziare il cavallo, come dicono in molti, ma significa gettare le basi per la formazione di un cavallo sereno e affidabile e soprattutto sano, sia mentalmente che fisicamente.